Una costruzione vetusta e cadente nel centro di Londra.
Più che un ospedale sembra una pensione modesta come ce ne sono tante lì intorno: è il St. Mary's Hospital.
Qui, al secondo piano, vi traffica una dottoressa che divide il suo tempo tra la corsia ed il laboratorio. Si chiama La Touche, ma scherzosamente è nominata dai colleghi come Old Mouldy, vecchia muffa. Un po' malignamente per il suo aspetto non troppo muliebre, ma soprattutto perché si interessa di muffe e per i suoi studi sugli allergeni responsabili dell'asma bronchiale. Come sempre ne coltiva molte di specie diverse con amore e perseveranza.
L'estate è calda, le finestre spalancate per creare un po’ di refrigerio...
Al piano di sopra vi lavora un medico impegnato in tutt'altro campo: quello batteriologico. E' il dottor Wright grossa autorità in materia. Ha dato incarico ad un giovane scozzese, suo allievo, di studiare l'effetto di una sostanza nota da tempo, il cloruro di mercurio, su vari ceppi di stafilococchi per studiarne l'effetto battericida.
II locale adibito a laboratorio è povero ed angusto, cosparso di vetrini con le più svariate colonie di germi patogeni. Che andrebbero adeguatamente conservati nei luoghi adatti e alle giuste temperature perché non vengano inquinati.
Ma il nostro medico, pur scrupoloso nel suo lavoro, non è un uomo ordinato. Santo Dio, come si può lasciare una cultura di stafilococchi sulla scrivania, per giunta con la finestra aperta e poi andarsene in ferie?
II caldo dell'agosto londinese è passato. A settembre, il nostro ritorna in laboratorio e impreca sulla sua sbadataggine: il vetrino sulla scrivania è pieno di polvere, controluce presenta addirittura macchie di muffa! Sono scese dal cielo o sono salite da sotto, dal regno della Touche?
Indispettito sta per buttare il tutto nel cestino dei rifiuti, ma... ma tant'è una curiosità, meglio, un gesto istintivo per un batteriologo: cacciare il vetrino sotto il microscopio.I germi sono, malgrado tutto, ancora vivi e vegeti su tutta la superficie tranne che attorno alla muffa dove è comparso un alone come di rugiada perfettamente limpido che gli fa esclamare, tra il sorpreso e il divertito: That's funny, che cosa buffa!
Così, in quel settembre del 1928, Sir Alexander Fleming scopriva la penicillina.
Tratto da “Medici inutili, medicine insane”
di Clodomiro Mancini
Collana: Curiosità del giardino di Epicuro
Editore: Felice Scipioni
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