giovedì 29 gennaio 2009

2. Amico


















Un gong collegato alla porta d’ingresso annunciò il mio arrivo.
Le pareti erano dipinte di verde pisello mentre il soffitto era giallo canarino.
Il negozio era completamente vuoto. In fondo, si trovava una grande scrivania rossa. Seduto, un ragazzo sui 30 anni.
Scattò in piedi e si avvicinò con passo spavaldo.
Portava un abito di lino bianco, camicia rossa con colletto alzato e punte risvoltate.
“Ehi amico! Come posso aiutarti?”,chiese dandomi una pacca sulle spalle.
“State traslocando?”
“No, scherzi? Solo due mesi fa ho finito di riorganizzare, rinfrescare e svuotare il negozio!!”
“Non avrai esagerato con lo svuotare?”
Accompagnò la seconda pacca sulla spalla ad una finta risata, dicendo “Senti, capisco che possa sembrare strano ma si tratta di un nuovo modo di fare vetrina….voglio dire…”
“Ok…la roba c’è la l’hai?” chiesi.
“Cristo! Di che roba parli? Non voglio rogne amico qui…ok?”
“Ma cosa cazzo vendi in questo negozio con un nuovo modo di fare vetrina?
“Tutto! Dimmi cosa cerchi”
Stavo iniziando ad incazzarmi. Lui era davvero un personaggio irreale. Quel posto era irreale.
“Bene…ok! Sto cercando degli stampi per il ghiaccio a forma di corpi femminili”
Portò pollice ed indice al mento e rifletté. Poi aggiunse…”in che senso?”
In effetti aveva ragione.
“Hai ragione. Allora, ricominciamo. A casa ho sempre delle vaschette in freezer per fare il ghiaccio, non tanto per me che non uso ghiaccio in ciò che bevo, quanto per la mia anziana vicina. Bene. Una vaschetta, solitamente, contiene 10 stampini cubici, verso dentro l’acqua, metto la vaschetta in freezer e dopo due ore ho i miei cubetti di ghiaccio! Ok?”
Fece cenno di si con la testa. Aveva ancora il pollice e l’indice al mento. Era concentrato.
Approfittai del momento di concentrazione e aggiunsi:”adesso, immagina che invece di ottenere
cubetti io volessi ottenere corpi femminili di ghiaccio!
Abbandonò finalmente l’espressione pensierosa e accennando un mezzo sorriso disse:”Allora ti servono degli stampi adatti amico!”
Questa volta fui io a fare un cenno di approvazione. A dire il vero, credo fosse a metà strada tra l’approvazione e la disperazione.
Continuò:”Questa è roba che non si trova in giro”, poi si avvicinò alla scrivania, alzò la cornetta del telefono e compose un numero:
“Zio Xang!...si benone! A te?....come butta??”
Mi sentivo davvero in un film. Questo personaggio uscito fuori da non so dove, questo negozio che non era un negozio, zio Xang!
“ Perfetto!! Sei sempre il numero uno Xang!”, riattaccò.
Sollevò lo sguardo verso di me e strizzandomi l’occhio… terza pacca sulla spalla:”Sei stato davvero fortunato! Xang me li mette in produzione al massimo domani sera…lunedi mattina sono pronti”.
“Cioè….domenica notte zio Xang mi fa fare i contenitori?”
“Yesss….amico. Due pezzi, ognuno da 10 corpi.”
“Quanto mi costa?”
“sono 40 euro amico”
Infilai una mano nei calzoni e presi un biglietto da 20. Stavo per allungarglielo…quando mi bloccò la mano con la sua e con faccia quasi offesa mi disse:”si paga solo quando si ha la merce ed il cliente è soddisfatto”
Questa volta fui io a sorridere.
Gli diedi una pacca sulla spalla ed avvicinandomi all’uscita dissi che sarei passato lunedì.
Lo sentii urlai:”Ci conto amico!”

2 commenti:

Lila ha detto...

Bella storia... una cosa non ho capito: dov'è questo negozio? :)

Frankie Palla ha detto...

Lila ma...
come ti viene in mente?
Nel Capitolo I, se non ricordo male, dice dove si trova.

Torino.
Non sono mai stato a Torino.
Ho cercato su google maps una zona qualsiasi di Torino.
Il cimitero Monumentale...ha vinto.

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