venerdì 23 gennaio 2009

1. Fletcher




















Giovedì sera mi chiama Andrea.

"Ciao Frank, che fai?”
“Ciao Andrea, un cazzo! Sono tornato dieci minuti fa dal lavoro e sono sdraiato sul letto.”
“Giornata pesante?” chiede.
“Devi dirmi qualcosa?”
“No Frank, volevo sapere se sabato sei alla festa a casa di Mary”
“Non so Andrea, cazzo è giovedì oggi! Magari ne parliamo sabato pomeriggio.”
“Ok Frank, ciao”
“Ciao Andrea”
“ahh Frank!! Se decidi di andare….”
“Ciao Andrea!”
Riuscito finalmente a tagliare con Andrea, chiudo gli occhi e mi addormento pensando a Minni.


Andrea ha 34 anni. Un bravo ragazzo. Ha un negozio di “oggettistica stra-stravagante”.
Si chiama “Cos’ ‘e pazz”.

L’anno scorso ero disperato.
Insomma, ero in casa un sabato pomeriggio a non fare un cazzo ed ero fortemente deciso e felice di continuare in quello stato, almeno fino a lunedì.
Ero sdraiato sul divano con aperto tra le mani un libro che non leggevo, mentre di sguincio guardavo la pubblicità in tv. Mi piace guardare le pubblicità o ascoltarla alla radio, certo sempre di sguincio.
Uno spot mi colpì particolarmente.
Era un liquore al finocchio.
Sul finire dello spot arrivava una donna con un portaghiaccio e lasciava cadere dei cubetti di ghiaccio nel bicchiere.
"Ma non erano dei veri e proprio cubetti di ghiaccio. Era ghiaccio ma non erano cubetti.
Allungai il collo per metterla nel culo alla mia miopia e vidi chiaramente la sagoma di corpi di donne nude.
"Cazzo li voglio!"
Erano donne di ghiaccio.
In pratica quelle che si incontrano al lavoro, al supermercato, alle poste, in banca, in treno, in biblioteca e da oggi anche nel congelatore!
Neanche il tempo di dirlo che sentii bussare alla porta.

“Buongiorno Frank.”
“Buongiorno Miss Fletcher”

Miss Fletcher è la mia vicina di casa. E’ vedova. Ha 76 anni. E’ una donna dolce e carina ma allo stesso tempo si è conquistata il titolo di “Vedova in Giallo” perché se c’è un mistero o anche solo un accenno di notizia, Miss Fletcher lo sa.

“Come va oggi Frank?”
“Come al solito direi, entri!”
“Oh, grazie Frank solo un minuto però. Ho lasciato Poppy sola in casa.”
Poppy è la sua gatta siamese.
Conosco Miss Fletcher da 6 anni e da altrettanto conosco Poppy.
In tutti questi anni sono stato spesso a casa di Miss Fletcher e non ho mai visto quella gatta fare un solo cenno di vita. Se ne sta distesa sul divano e dorme.
Per quanto ne so, potrebbe essere morta.
“Stia tranquilla, un po’ di solitudine fa bene a volte. Anche a Poppy”
“Beve qualcosa con me?” chiesi.
“Oh Frank sei un ragazzo d’oro”
“Oggi liquore alla liquirizia Miss Fletcher."
“Oh si Frank!! Con molto ghiaccio! Grazie."
Ecco!
Rividi subito nella mia mente lo spot.
Rividi subito quel portaghiaccio pieno zeppo di donne di ghiaccio!

Tornai dalla Sig.ra Fletcher con due bicchieri in mano.
“Mi spiace, ma ho dimenticato di riempire le vaschette per il ghiaccio ieri.”
"Oh, fa nulla ragazzo mio! Salute!"
“Salute!”

“Miss Fletcher, ho appena visto in tv dei cubetti di ghiaccio a forma di donna nuda e formosa. Cioè, in realtà non sono proprio cubetti, altrimenti le donne di ghiaccio sarebbero a forma di cubo. No. Sono proprio delle donne belle e formose di ghiaccio!”
“E tu Frank, pensi forse che sostituendo i cubetti con le donne di ghiaccio, la liquirizia assuma un altro sapore?”
“Miss Fletcher, se per sapore intende quello espresso unicamente dalle papille gustative allora direi di no. E poi non metto mai ghiaccio nella liquirizia. Se però prova ad allargare il concetto di gusto, allora credo che alla mia mente piaccia vedere corpi di donne sciogliersi lentamente nella mia liquirizia.”
“Sei un ragazzo d’oro Frank. A volte però mi lasci perplessa. Se questi corpi femminili ghiacciati ti piacciono, allora comprali! Ho visto di peggio ripensandoci!”
“Si, voglio comprarli. Anzi ci vado subito.”
“Dove vai Frank?”
“Vado a comprare i cubetti di ghiaccio, cioè le donne di ghiaccio!”
“Frank, intendevo dire, dove pensi di trovarli?”
“Non lo so!”
“Ascoltami allora. Nei pressi del cimitero Monumentale, all’angolo tra via Novara e via Catania c’è il negozio di Andrea. E’ il figlio di un amico del mio povero Alfonso. Un bravo ragazzo.
Il negozio si chiama “Cos’ ‘e pazz”. Credo che Andrea possa aiutarti.”
Presi le chiavi della macchina, accompagnai Miss Fletcher da Poppy e partii.

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