DAL DENTISTA
Quando ero bambino, diciamo sessant'anni fa, un fratello di mia madre, allora disoccupato, veniva spesso a trovarci (quando non c'era mio padre, che gli dava soggezione) per fare una ricca merenda e per rimediare qualche spicciolo.
Mi è rimasto impresso di quei tempi lontani il fatto che, qualche volta, la merenda consisteva in un uovo, o due, o tre montati a neve. Che bello quell'occhio rosso del tuorlo che andava a rompersi nel bianco candido dell'albume e a colorarlo come sangue nella neve!
Questo succedeva quando lo zio era andato dal dentista ed aveva tutta la bocca dolorante.
Allora dal dentista ci si andava per un solo motivo: per togliere, meglio, per cavare un dente.
E il dottore, in uno studio non proprio asettico, dentro un camice non proprio candido ti chiedeva: "con o senza"?
A te sul momento la scelta; in realtà la scelta era stata già decisa nella sala d'aspetto dove, sopra un cartello bene in vista, era scritto: con anestesia £ 20, senza anestesia £ 10.
Lo zio ovviamente, eroe per forza, sceglieva la seconda soluzione.
Altri tempi... altri pazienti!
Tratto da “Medici inutili, medicine insane”
di Clodomiro Mancini
Collana: Curiosità del giardino di Epicuro
Editore: Felice Scipioni
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