giovedì 30 aprile 2009

Chiesa e schiavismo (V) – Curiosità del giardino di Epicuro

PER LA CHIESA SI IMPONE UN INCONDIZIONATO MEA CULMA

La morale cattolica, dall'epoca paleocristiana fino al seco­lo scorso, ha sempre visto la schiavitù come un aspetto del mondo che andava regolamentato e gestito, piuttosto che contrastato in modo assoluto. Per giustificare questo atteggiamento, che sfociava nell'evidente e insanabile contraddizione tra le crudeltà connesse alla schiavitù e le esortazioni all’amore fraterno tipiche del cristianesimo, santi e teologi hanno valorizzato al massimo l'aspetto masochistico della religione. La schiavitù divenne quindi per secoli quasi una istituzione cosmica la cui supina accettazione fu assimilata alla virtù e il suo rifiuto fu identificato con il peccato. Date queste premesse, il filosofo e scrittore tedesco Friederich Nietzche conclude che "la morale cristiana è una morale da schiavi". II popolo italiano, che dovette ingurgitare tali dottrine per quasi duemila anni senza possibilità di alternative e spesso sotto la minaccia della tortura e del rogo, ne fu profondamente scosso, tanto da far dire a Piero Gobetti che "gli italiani hanno bene animo di schiavi".

L'istituzione della schiavitù fu un tempo difesa da santi e teologi i quali sostenevano che essa era conforme alla legge naturale. Ma, in epoca contemporanea, a seguito delle rivolte coloniali e delle lotte contro ogni forma di discriminazione, la Chiesa è diventata abolizionista, e anche queste nuove posizioni sono state giustificate in base alla stessa legge naturale. In realtà quest'etica della legge naturale è, in sostanza, una pura formula flessibile e adattabile alla convenienza clericale.[….]

Inutile dire che anche il barbaro sfruttamento dei servi della gleba avveniva con la complicità e connivenza della gerarchia ecclesiastica cattolica.

La Chiesa deve recitare il mea culpa sullo schiavismo? Si, qualcosa ha già detto, ma molto resta da fare a cominciare dai santi che l'hanno giustificata. Come si può elevare all'onore degli altari e additare ad esempio a milioni di fedeli chi ha giustificato una simile barbarie? Come si possono scrivere articoli contro il "turpe traffico" clandestine degli schiavi quando per secoli la Chiesa lo ha giustificato alla luce del sole e nel suo stesso Stato? Veritas, filia temporis e poi la verità rende liberi. E allora, premessa indispensabile perché il messaggio di Cristo appaia veramente rivoluzionario, e indispensabile che la Chiesa prenda atto di una triste realtà e da parte di molta stampa cattolica si cessi di mistificare tante vergogne che hanno contrassegnato la storia della Chiesa, facendola finita di presentare una versione del cristianesimo in netto contrasto con quella che è stata effettivamente praticata per quasi duemila anni.

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Tratto da “Chiesa e schiavismo in Europa”

di Pierino Marazzani

Collana: Curiosità del giardino di Epicuro

Editore: Felice Scipioni

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