martedì 12 maggio 2009

L’uomo che non salutava – Fiabe centimetropolitane

C’era una volta un signore, di nome Forghetti Claudio, molto distinto, vestiva sempre in modo impeccabile, elegante ma con gusto, senza ostentazione benché fosse molto ricco, oltreché molto intelligente, e quindi avrebbe potuto comprarsi gli abiti più costosi e appariscenti, ma non lo faceva poiché aveva classe.

Quale non era quindi la meraviglia di coloro che lo frequentavano quando, accomiatandosi, non ricevevano risposta al saluto.

“Arrivederci Forghetti.” Niente

“Buonasera signor Forghetti.” Silenzio.

“Ciao Claudio.” Nulla.

Qualcuno cominciò a dire che il signore era un gran maleducato, e c’era chi minacciava di non frequentarlo più perché i suoi modi erano inurbani. Accadde però un giorno che nel corso di una conferenza sull’imbarbarimento dei costumi nella società del XXI secolo, nel silenzio generale Forghetti fisse:”Arrivederci a tutti”. Un’altra vola, in pieno giorno, mentre era dal panettiere e stava ordinando un mezzo pugliese, disse:”Buonasera a lei”. E una volta, mentre era a cena con amici, improvvisamente disse:”Ciao”, e poi continuo il discorso.

Fu allora chiaro che non era vero che non salutava mai: salutava in ritardo.

 

 

Tratto da: “Fiabe centimetropolitane”

di Stefano Roberto Belisari, in arte Elio

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